IN PRINCIPIO LA PAROLA

Il nocciolo della rivoluzione cibernetica qual è? Internet ha reso lo scambio di comunicazioni più veloce e più economico. In un mondo che si basa sempre più sul "know how" (sapere tecnologico), chi sa di più e più in fretta diventa anche più ricco a velocità esponenziale.
      Chi non sa usare il computer è l'analfabeta di oggi. Questo potrebbe portare a un ulteriore allargamento del divario tra ricchi e poveri, anche se al povero analfabeta, che ieri non sapeva leggere un libro, sapere che oggi non sa leggere un computer può perfino dare un senso di orgoglio...
      Tuttavia, al di là della rapidità e dell'economia, in fondo l'internet si basa sullo stesso sistema usato dal tempo delle iscrizioni rupestri del Neolitico: segni e disegni. Websites, homepage, e-commercio, e-mail, articoli, lettere, foto, e tutti i wiwiwiaccatitipì, benchè, come i protagonisti di "Matrix", corrano lungo i cavi del telefono, usano solo, come i codici medioevali, parole e immagini.
      Con la differenza che oggi non si parla più, si scrive, e "scripta manent"...! Ogni messaggio è fissato sullo schermo, e la fatidica scritta del "reply": "you wrote" (che significa "tu scrivesti", copyright attribuito a Pilato e il suo evangelico "quod scripsi scripsi") inchioda sulla pagina le sciocchezze che abbiamo detto in un momento di debolezza e le rendono inalterabili come un manoscritto vaticano.
      Questo cambierà la cultura cinese? Qui le parole sono leggere come piume e non sono usate per trasmettere la verità, ma solo per parlare. La verità appartiene alla mente di chi parla, non di chi ascolta e, dopo ogni conversazione, ci si chiede: "cosa avrà voluto dire?".
      Inoltre qui, come in tutto il mondo, una conversazione non è fatta solo di parole, ma di tono di voce, di silenzi, di pause, di occhiate, di gesti, di posizione delle mani. Vi ricordate come il conte zio e il provinciale mandarono padre Cristoforo da Pescarenico a Rimini, che non è una passeggiata?
      Ma se tutto è scritto, tutto questo si perde. Tutto diventa più "ufficiale". E tutto diventa anche più rischioso. Quello che scriviamo va a finire dappertutto. Altro che ciberspazio che non è in nessun luogo! "Luogo virtuale"? E allora perché tutti ci entrano? La CIA o l'FBI rimpiangono quando per spiare nei loro segretissimi archivi i nemici dovevano calarsi dal tetto su un filo di nylon. Oggi basta il filo del telefono. Ai tempi della Rivoluzione Culturale, i comunisti cinesi avevano bisogno di falsi testimoni per accusare di attività controrivoluzionarie. Oggi basta mettere un funzionario a dirigere un "server", e una stampante.
      Per questo i cervelloni di Silicon Valley stanno pensando a un internet con microfono, per parlare senza bisogno di scrivere, e magari collegato a un telefonino, senza bisogno di fili. Insomma, uno strumento come quello usato nel 1901 (Americani, siete in ritardo di un secolo!) dal nostro Guglielmo Marconi nel famoso esperimento attraverso la Manica e poi chiamato la "radio".
      E poi? Il futuro è semplice: un giorno un guru americano salterà su e dirà di avere scoperto un sistema per comunicare senza fili, senza computer, senza schermo e senza batterie. Basta mettersi uno di fronte all'altro e parlare.

Nella foto: Periferia di Shanghai. Amore per gli alberi: un po' meno per la sicurezza...

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